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Nuovi esami sul corpo di Renata
I Santoleri negano il prelievo
delle impronte digitali

INDAGINI – Domattina, all’obitorio di Macerata, verranno eseguiti ulteriori esami sulla pittrice, dopo l’autopsia effettuata la scorsa settimana. A giorni sarà nominato un perito per gli accertamenti sul pc portatile della 64enne

 

Nuovi accertamenti per chiarire le cause della morte di Renata Rapposelli, la pittrice trovata senza vita in contrada Pianarucci vicino al fiume Chienti, a Tolentino, il 10 novembre. Ulteriori prelievi sul corpo della pittrice verranno effettuati domani mattina, alle 12, all’obitorio di Macerata. Ad eseguirli sarà il medico legale, Antonio Tombolini, lo stesso che in collaborazione con la dottoressa Loredana Buscemi dell’Istituto di Medicina legale di Torrette, si era occupato dell’ispezione esterna del cadavere e poi dell’autopsia. Dall’esame non erano emerse particolari evidenze, soprattutto a causa dell’avanzato stato di decomposizione del corpo, la cui morte risalirebbe all’inizio di ottobre (la pittrice era scomparsa il 9). L’accertamento si era basato sull’analisi delle ossa e su piccolissimi frammenti prelevati dai tessuti e dai capelli. Domani si replicherà. Finora, le piste più battute da parte degli inquirenti guidati dal pm Andrea Laurino sono quelle dello strangolamento e dell’avvelenamento. A supporto di quest’ultima ipotesi c’è la catalogazione da parte dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Ancona di tutte le medicine tenute in casa da Giuseppe Santoleri, l’ex marito di Reny indagato con il figlio Simone per concorso in omicidio e occultamento di cadavere. A giorni dovrebbero arrivare i risultati dell’esame tossicologico effettuato sul cadavere. Questa settimana dovrebbe anche essere affidata a un perito l’analisi sul computer portatile sequestrato nell’appartamento di via della Pescheria dove viveva la pittrice. Intanto, la settimana scorsa gli indagati si sono rifiutati di far prendere ai carabinieri di Giulianova le impronte digitali chieste dalla procura. Giuseppe Santoleri, in un primo momento ricoverato all’ospedale di Atri per un’intossicazione da farmaci, e poi a quello di Giulianova, è stato trasferito in una casa di cura di Ascoli. Probabile che per l’interrogatorio saltato la scorsa settimana a causa delle precarie condizioni di salute dell’uomo sia il pm a recarsi dall’indagato.

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