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Giallo di Renata, gli inquirenti tornano
sull’auto dei Santoleri:
contiene le tracce del delitto?

INDAGINI – La Fiat 600 su cui sarebbe salita la pittrice verrà nuovamente ispezionata dai carabinieri giovedì mattina. Attenzione sulle ruote e sul bagagliaio per trovare prove di un possibile trasporto del cadavere e verificare la presenza di terriccio compatibile con quello del luogo dove è stato trovato il corpo

 

Giallo di Renata Rapposelli, la procura cerca le tracce del delitto nella Fiat 600 dove sarebbe salita la pittrice il 9 ottobre, il giorno della scompara e, forse, della sua morte. Verranno effettuati giovedì mattina altri accertamenti sull’auto in uso a Giuseppe e Simone Santoleri, marito e figlio della pittrice indagati per concorso in omicidio e occultamento di cadavere. L’utilitaria, ancora sotto sequestro, sarà passata al setaccio dagli investigatori guidati dal pm Andrea Laurino a partire dalle 10. Una volta concluse le operazioni sulla vettura, ci sarà un ulteriore sopralluogo a Tolentino, nel punto in cui lo scorso 10 novembre è stato trovato il corpo senza vita della pittrice, ormai in un avanzato stato di decomposizione. Gli accertamenti sono indissolubilmente legati l’uno all’altro. Dell’auto verranno soprattutto analizzate le ruote e il bagagliaio. Sugli pneumatici, l’obiettivo della procura è trovare eventuali tracce di terriccio compatibile con la fanghiglia della contrada Pianarucci e del dirupo dove è stato casualmente scovato il cadavere da un muratore moldavo (leggi l’articolo). Il bagagliaio, invece, verrà ispezionato per cercare evidenze su un possibile trasporto del corpo di Renata. Pochi giorni fa, era scattato il sequestro nell’abitazione dei Santoleri di coperte, cuscini, lenzuola e nastro isolante. Tutti oggetti che, secondo la magistratura, potrebbero essere stati utilizzati dagli indagati per coprire il cadavere della pittrice. Le operazioni verranno effettuate alla luce della perquisizione e dei rilievi svolti la settimana scorsa dai Ris all’interno dell’appartamento di via della Pescheria dove abitava la 64enne. Sul suo corpo, questo pomeriggio, sono stati eseguiti altri prelievi all’obitorio di Macerata per completare gli esami autoptici e cristallizzare la dinamica della morte della donna, ancora non chiara. Sempre oggi il pm ha affidato l’incarico per periziare il pc di Renata all’analista forense Luca Russo. Lo stesso esperto che attualmente sta ispezionando alcuni dispositivi informatici (tra cui un computer e una pendrive) sequestrati a casa dei Santoleri, difesi dagli avvocati Gianluca Carradori, Gianluca Reitano e Alessandro Angelozzi. Al pool potrebbe presto aggiungersi il consulente tecnico Ezio Denti, già protagonista del caso Yara come perito della difesa di Massimo Bossetti.

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