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Giallo Rapposelli,
i Ris tornano a Tolentino
Raccolti campioni di terreno

ANCONA – Conclusi i due giorni di rilievi sulla Fiat 600 di Giuseppe Santoleri e nella contrada Pianarucci. I campioni ora al vaglio dell'esperto di geologia Eva Sacchi dei carabinieri: l'auto è stata sul luogo in cui è stato trovato il cadavere di Renata? Lunedì accertamenti su reperti prelevati a casa degli indagati, ma anche su fogli di carta rinvenuti sul cadavere e su alcuni pezzi di buste di plastica

Il sopralluogo stamane a Tolentino

 

Giallo Rapposelli, la parola passa agli esperti incaricati dalla procura. Renata è stata avvelenata con un abuso di farmaci? E il suo corpo può essere stato trasportato a bordo della Fiat 600 di Giuseppe Santoleri fino a Tolentino, in contrada Pianarucci, dove il cadavere è stato ritrovato il 10 novembre? Sono questi i due interrogativi su cui si stanno concentrando le indagini coordinate dal pm Andrea Laurino. Su come sia arrivato il corpo di Renata fino a Tolentino, gli inquirenti si sono soffermati negli ultimi due giorni. Venerdì i carabinieri del reparto investigazioni scientifiche sono tornati a Giulianova per una terza ispezione della Fiat 600 di Giuseppe Santoleri. Gli investigatori hanno raccolto e campionato le tracce di terriccio presenti dentro l’auto e sugli pneumatici. Stamattina invece si è svolto il nuovo sopralluogo nella contrada Pianarucci e sul dirupo alle rive del fiume Chienti, dove è stato ritrovato il cadavere in avanzato stato di decomposizione della 64enne pittrice residente ad Ancona, un mese dopo la denuncia di scomparsa del 9 ottobre.

I Ris a Giulianova per l’ispezione della Fiat 600 di Santoleri

Ispezioni minuziose, entrambe durate diverse ore, al punto da richiedere un giorno di lavoro in più rispetto al previsto. Ora i campioni di terriccio, fango e sabbia prelevati dall’auto e dal terreno di Tolentino saranno affidati al maggiore Eva Sacchi dei carabinieri del Ris, esperta di geologia, che dovrà stabilire se le tracce sono compatibili, vale a dire se l’auto di Santoleri è stata sul luogo dove è stata ritrovata Renata. Al sopralluogo hanno partecipato per la difesa l’avvocato Gianluca Carradori, affiancato dal nuovo consulente che si è aggregato al pool difensivo, Ezio Denti, già al lavoro sul caso Yara Gambirasio in difesa di Massimo Bossetti. Nel sopralluogo non è stato coinvolto invece Simone Santoleri, rimasto a Giulianova.

Sulla destra il maggiore dei Ris esperta in geologia

«Sono venuti per riscontrare con i campioni prelevati ieri dall’auto sono venuti a Tolentino – dice l’avvocato Carradori -. I Ris hanno prelevato terriccio, sabbia fango».  

Ma quali sono le cause della morte di Renata? Questo interrogativo era già stato consegnato all’esperto di tossicologia forense di Mestre Giampietro Frison. Il medico avrà 45 giorni per stabilire se la pittrice è stata avvelenata con un abuso di farmaci, sulla base dei prelievi di tessuti e campioni eseguiti sul corpo di Renata. Riscontri da confrontare con i medicinali che sono stati trovati e catalogati nella casa di Giulianova dei due indagati per omicidio e occultamento di cadavere, l’ex marito di Renata, Giuseppe, e suo figlio Simone Santoleri a Giulianova.

Lunedì inoltre sono stati disposti nuovi accertamenti sui reperti fin qui acquisiti dagli inquirenti. In sostanza lo scopo è di cercare tracce biologiche da cui estrarre il dna su oggetti prelevati dalla casa degli indagati. Si parla di cuscini, federe, lenzuola. E poi su alcuni fogli di carta trovati sul cadavere durante l’autopsia e pezzi di buste di plastica rinvenuti nel luogo in cui è stato trovato il cadavere. Gli accertamenti si svolgeranno dalle 9 di lunedì all’istituto di medicina legale dell’ospedale di Torrette. Gli indagati potranno partecipare con dei loro consulenti. 



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