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Battaglia delle luminarie,
domani il verdetto dei commercianti

FABRIANO - A rischio il contributo dei privati alle iniziative natalizie. Tante critiche, dalla pedonalizzazione delle strade ai cambi di viabilità e sosta. Santarelli: "Città malata che non si può curare con una aspirina"
Il villaggio di Babbo Natale in costruzione in piazza Garibaldi

Il villaggio di Babbo Natale in costruzione in piazza Garibaldi

 

Il villaggio di Babbo Natale in costruzione in piazza Garibaldi

 

di Sara Bonfili

A rischio il contributo dei commercianti del centro per le luminarie natalizie. Questo è quanto annunciato via Facebook qualche giorno fa dal sindaco Gabriele Santarelli, con un commento denso di delusione, «Fabriano è un malato che non si può curare con l’aspirina», poiché i commercianti del centro commerciale naturale non si sarebbero trovati d’accordo con l’amministrazione per finanziare una parte o la totalità di illuminazione e decorazione natalizi. L’associazione “I commercianti del centro storico di Fabriano”, nata una quindicina di anni fa con l’aiuto di contributi privati e fondi europei, raccoglieva quasi la totalità degli esercizi del centro principale che in passato, grazie al loro autofinanziamento, hanno anche organizzato attività come spettacoli e lotterie. Nel tempo diversi esercizi si sono staccati, e ora l’associazione non rappresenta più la totalità dei negozianti del centro storico: alcuni, pur trovandosi all’interno delle porte della città, non ne fanno parte. La presidente dell’Associazione commercianti Antonella Bartolini commenta così, a caldo, le voci di contrasti con il Comune: «Il consiglio si riunirà per decidere cosa farà o non farà la nostra associazione. Stiamo preparando un comunicato congiunto per dare la nostra visione, ora non ci pronunciamo».  Domani nel consiglio dell’associzione i commercianti decideranno il da farsi, e probabilmente anche come rispondere alle provocazioni di Santarelli. I problemi riguarderebbero il finanziamento delle iniziative natalizie, con luminarie e consueto albero di Natale in piazza del Comune, la chiusura di alcune strade e i cambiamenti della viabiltà, con annesse chiusure di parcheggi che limiterebbero l’accesso nelle vie centrali di clienti, e che starebbero già portando – secondo alcuni di loro –  conseguenze negative sull’affluenza della clientela. La chiusura più criticata sarebbe quella che interessa la metà inferiore di piazza Garibaldi dove vengono ora allestite le casette del mercatino natalizio. Anche il segretario dell’associazione, Fabio Ruggeri, si barrica in un no comment: «Noi abbiamo collaborato con tutte le giunte, di tutti i colori; abbiamo sposato in pieno le scelte dell’amministrazione, ma riguardo al Natale abbiamo fornito piccoli consigli e fatto alcune critiche. Speriamo solo che ne tengano conto».

Secondo le voci, alcuni commercianti vorrebbero contribuire, ad esempio sull’istallazione dell’albero. Ma altri sono critici sull’operato dell’amministrazione, non condividendo l’iniziativa del villaggio di Babbo Natale, le spese ritenute eccessive per l’abbellimento del centro città durante le Feste, proprio come alcune forze di minoranza. Erano infatti giunte critiche nello scorso consiglio dal Pd, Fabriano Popolare, Fabriano Progressista, Vincenzo Scattolini-FdI-Lega Nord. La più forte di tutte quella del consigliere Olindo Stroppa (Vincenzo Scattolini-FdI-Lega Nord) che interessava il noleggio delle casette del mercatino (30.000 euro circa), l’acquisto della pista di pattinaggio, il basso contributo chiesto per l’affitto delle casette (100 euro per un mese): «Fin qui abbiamo speso 102mila euro a fronte di un incasso sicuro di 3mila euro (il noleggio delle casette); dobbiamo aggiungere il costo delle luminarie, le spese per gli impianti elettrici che dovranno essere installati, il consumo della corrente, le spese per la promozione pubblicitaria che sono indispensabili se si vuole convogliare persone nella nostra città. Penso – conclude Olindo Stroppa –  che la spesa supererà di molto i 150mila euro. Credo che il tutto si poteva fare con meno soldi, minimo 72mila euro in meno».

«Per Natale il centro torni a vivere» I commercianti sperano nell’aiuto del Comune

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