Un pezzo di plastica simile al parafango di un’auto. È quanto ritrovato sabato mattina dai Ris di Roma nel corso del sopralluogo effettuato a Tolentino, nel punto dove il 10 novembre è stato trovato senza vita il corpo della pittrice Renata Rapposelli. Che quel rimasuglio sia compatibile con la Fiat 600 di Simone e Giuseppe Santoleri, figlio ed ex marito della donna? Questo lo diranno gli accertamenti disposti dal pm Andrea Laurino, titolare dell’inchiesta. L’utilitaria su cui sarebbe salita Reny il giorno della scomparsa è ancora sotto sequestro. È possibile che per la comparazione venga smontata di nuovo, proprio come avvenuto lo scorso venerdì, quando un maggiore dei Ris esperto in botanica e geologia ha passato al setaccio ogni millimetro quadrato della 600 per cercare tracce di erba e terriccio compatibili con quelli della contrada Pianarucci. In settimana, i carabinieri dovrebbero tornare sul posto a caccia di altri reperti che possano aiutare a risolvere il giallo della pittrice. Mancano ancora all’appello la borsa di Reny e il suo cellulare. Per ottenere una maggiore visibilità del luogo, i militari taglieranno parte della vegetazione che si apre a pochi passi dal fiume Chienti.
Giallo Rapposelli, i Ris tornano a Tolentino Raccolti campioni di terreno
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