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Mercato delle Erbe,
sì al “teatro del gusto”
M5S: «Servono 4 milioni, dove sono?»

ANCONA – Primo sì per la variante che aumenta gli usi e permette il soppalco nel contenitore liberty di corso Mazzini. I pentastellati: “Nessun progetto è stato presentato”. Il capogruppo Pd Pistelli: “Valuteremo le proposte quando sarà il momento”

 

Più spazio grazie al soppalco che aumenta di 543 mq la superficie, più usi grazie al cambio di destinazione che consentirà anche attività culturali e di intrattenimento pubblico. Primo sì alla variante urbanistica per il Mercato delle Erbe, con lo scopo di renderlo un “teatro del gusto”, contenitore delle eccellenze enogastronomiche locali e di iniziative pubbliche. Il Consiglio comunale ha approvato senza voti contrari, con l’astensione del M5S e l’assist dalla mionoranza di Crispiani (Sel), l’atto che consente l’ampliamento di usi e spazi del Mercato delle Erbe. La variante prosegue ora il suo iter, sarà pubblicata per consentire osservazioni e controdeduzioni, prima di tornare in Consiglio comunale per l’adozione definitiva. Nonostante l’astensione della minoranza, non mancano le critiche. “E’ uno spot elettorale, abbiamo chiesto ad alcuni professionisti e il costo stimato della ristrutturazione è di 4 milioni, con l’attuale piano economico di concessione della struttura non si rientra dell’investimento nemmeno in 30 anni” commenta il capogruppo M5S Andrea Quattrini. Il Comune aveva già cercato possibili gestori lo scorso maggio, aprendo un bando pubblico di manifestazione di interesse. Solo quattro risposte erano arrivate alla chiamata, di cui la più interessante sembrava quella dell’impresa Filotea Foodex con sede alla Baraccola.

Il consigliere M5S Andrea Quattrini

“Dov’è il progetto? La giunta ha preso per buona una proposta non firmata, secondo cui la ristrutturazione si può fare con 2 milioni di euro. Vedremo dopo le elezioni come andrà a finire” commenta Quattrini. Il capogruppo Pd Loredana Pistelli ha ribadito la “necessità di avviare la variante che dà possibilità di realizzare e costruire qualcosa di diverso e nuovo in quel mercato”. “La giunta si è mossa con metodologia nuova rispetto a passato, una consultazione preventiva, prevista dal codice degli appalti, per capire gli interessi, le proposte e le opportunità messa in campo. Le valutazioni dei progetti verranno solo dopo” commenta Pistelli. Cosa prevede la variante approvata? Aumentano gli usi: in aggiunta al mercato arriva il commercio al dettaglio con superfici fino a 250 metri quadri, pubblici esercizi e attrezzature per l’intrattenimento, attrezzature per lo spettacolo, uffici e studi professionali, sedi istituzionali e amministrative, artigianato di servizio e attrezzature culturali. Aumentano anche le superfici: 543 metri quadri da ricavare tramite un soppalco, in aggiunta ai circa 600 metri quadri già esistenti dei box al primo piano. Una mossa che dovrebbe consentire di rianimare con attività gastronomiche e di ristorazione tutta la galleria del primo piano.

Il capogruppo Pd Loredana Pistelli

L’obiettivo ribadito in Consiglio comunale dal vicesindaco Pierpaolo Sediari è realizzare “un teatro del gusto”, un presidio della “marchigianità” un mercato “come centro di aggregazione, del piccolo intrattenimento culturale, con la possibilità di ospitare piccoli eventi e manifestazioni anche al piano terra, dove possono trovare spazio i banchi dei produttori agricoli, ma anche, in altri momenti della giornata o nei giorni festivi, altre attività”. Il piano di fattibilità economico finanziario dell’operazione è già stato abbozzato dal Comune: servono almeno 1,5 milioni di euro di investimento per rimettere a nuovo il Mercato, in cambio verrà data la concessione di 30 anni al gestore. Se tutti gli spazi saranno affittati ci sarà un incasso per il gestore di 115mila euro annui, con una rendita annuale di 80 mila euro, al netto dei circa 30-35 mila euro di spese annue tra bollette e manutenzioni ordinarie (oggi il Comune incassa 80mila euro di affitti annui con il 77% degli spazi concessi tra banchi dell’ortofrutta e box del primo piano). Alla fine dei 30 anni il guadagno può essere di 2 milioni netti per chi si prenderà carico dell’investimento. La variante urbanistica prevede però anche le prescrizioni: ogni intervento di riqualificazione e restauro dovrà essere vincolato al nulla osta della Soprintendenza ai beni culturali. E’ il passo che anticipa il vero e proprio bando di concessione e gestione ai privati del Mercato delle Erbe.

Il Mercato delle Erbe, in questi giorni ospita la mostra fotografica di Dirk Vogel “Inside the Beauty”. Un anticipo delle attività culturali che possono essere ospitate nel contenitore liberty

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