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Fusione Inrca-Osimo, il M5S
protesta, l’Usb minaccia ricorsi (Video)

SANITA' - Stamattina ad Osimo la seconda manifestazione dei pentastellati, dopo quella di Castelfidardo, per evidenziare disagi e disservizi al polimabulatorio e la poca chiarezza dell'operazione di cessione del Ss. Benvenuto e Rocco all'istituto di ricerca di Ancona. L'Unione sindacale di Base, presente alla protesta grillina, minaccia di adire le vie legali "a tutela del personale dell'ospedale di Osimo e dei cittadini"
La protesta grillina: gli interventi di Gianni Maggi, David Monticelli, Stefano Defendi e Stefano Tenenti

Lo sportello Cup del Poliambulatorio di Osimo lavora con orari ridotti, le liste d’attesa costringono i cittadini a rivolgersi alla sanità privata e da gennaio l’ospedale cittadino si fonderà con l’Inrca. Stamattina il M5S di Osimo, insieme a quello di Castelfidardo e Camerano, è tornato a protestare in piazza e stavolta ha scelto di farlo davanti al Poliambulatorio di via Antica Rocca (leggi l’articolo). Dopo la manifestazione di Castelfidardo (leggi l’articolo) la sera del 12 gennaio la protesta grillina si sposterà a Camerano per denunciare i disagi che oggi vivono gli utenti in attesa del nuovo ospedale dell’Aspio (leggi l’articolo). Stamattina con il consigliere regionale Gianni Maggi hanno protestato contro lo smantellamento del Ss. Benvenuto e Rocco, contro i tagli al personale ed i disservizi della sanità territoriale, tra gli altri il capogruppo consiliare di Osimo, David Monticelli, quello di Camerano Stefano Defendi, assessori e consiglieri comunali di Castelfidardo e anche i sindacalisti dell’Unione sindacale di base. In particolare Stefano Tenenti, referente Usb di Ancona e presente con la collega Milena Montesi, ha annunciato che in rappresentanza e a tutela dei lavoratori dell’ospedale Ss. Benvenuto e Rocco e degli stessi cittadini, la sigla sindacale minaccia di adire le vie legale, per bloccare la procedura di fusione Inrca-ospedale di Osimo.

Stefano Tenenti

“La legge regionale in approvazione prevede la fusione per incorporazione dell’ospedale all’Inrca di Ancona (leggi l’articolo). I vertici Asur ed i politici ripetono che dal 1 gennaio non cambierà nulla. Dal nostro punto di vista cambierà molto e in modo inevitabile. Si daranno risposte alla nobilissima questione della ricerca della sanità della terza età ma non è quello che serve al territorio di Osimo e dalla Valmusone, con un bacino di utenza di quasi 100 mila abitanti – ha spiegato Tenenti – Il Piano sanitario regionale prevedeva per Osimo un posto di tutto rispetto nel presidio ospedaliero unico dell’Area Vasta 2 con gli ospedali di Jesi, Senigallia e Fabriano. Nell’arco di pochi mesi è stato modificato tutto. Noi crediamo che le novità siano state introdotti per fare ulteriori tagli al bilancio della sanità regionale, non compatibili però con le prestazioni da dare ai cittadini per legge. Apriremo pertanto un contenzioso per quello che sarà possibile fare”.

David Monticelli

L’unica sigla sindacale contraria che non ha firmato l’accordo dopo i tavoli di confronto (leggi l’articolo) è stata la Uil-Fpl che, tra i limiti di tutta l’operazione, ha annoverato anche la disparità di trattamento tra personale precario che può vedersi sottratto il posto in Area vasta 2 e che sarà spostato all’Inrca, non potendo usufruire della mobilità volontaria garantita dall’accordo. La cessione di un ramo di azienda attraverso la fusione per incorporazione prevede per legge il trasferimento d’ufficio, il passaggio diretto degli organici al datore di lavoro. “Tutti i dipendenti dell’Area Vasta 2 però sono stati assunti con concorsi Asur dentro una ospedalità che non è certo quella dell’Inrca, azienda autonoma – ha obiettato Tenenti – Ai dipendenti è stato offerto di poter restare in Area Vasta 2. Ma se una parte rimane all’Asur, non si sa chi manderà avanti l’ospedale di Osimo di proprietà dell’Inrca, se il suo personale, già oggi, è ridotto all’osso. Cercheranno di accreditare il fatto che dal 1 gennaio non succederà nulla al Ss. Benvenuto e Rocco e forse è anche vero che a quella data non accadrà nulla. Ma subito dopo, sì” (leggi l’articolo).

 

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