Nuova visita, domani mattina, dell’dg dell’Inrca, Gianni Genga, nel presidio dell’ospedale di Osimo, dal 1 gennaio di proprietà dell’istituto di ricerca di Ancona. Ad annunciarla è stato oggi pomeriggio il sindaco Simone Pugnaloni. “Domani mattina sarò in ospedale ad Osimo per incontrare il direttore generale Inrca Gianni Genga. L’incontro servirà per fare il punto della situazione sugli sviluppi futuri ed incontrare il personale dipendente” ha scritto sui social media il primo cittadino di Osimo. In questi giorni i tecnici Inrca ed Asur stanno lavorando per mettere a punto tutti i termini della cessione del ramo di azienda. La legge regionale che la autorizza prevede infatti di rendere esecutiva la fusione entro 30 giorni dalla data di pubblicazione della norma, formalizzata il 28 dicembre scorso.
C’è, ad esempio, da capire quali immobili del patrimonio Asur sul territorio di Osimo saranno trasferiti all’Inrca. Nell’elenco dei beni del patrimonio Asur indisponibile (vale a dire vincolati nella destinazione d’uso) di Osimo, finiti tra gli allegati nel carteggio legale come “oggetto di cessione” tra i due enti pubblici, non sembra comparire solo il fabbricato ospedale. Figurano anche la chiesa barocca di San Pietro all’ospedale di via Matteotti connessa all’immobile come cappella sacra della struttura sanitaria, l’ex ospedale Muzio Gallo di Villa e l’ex dispensario di piazza Giovanni XXIII. Tra i beni disponibili (non vincolati nella destinazione d’uso) del patrimonio Asur osimano, sempre nella determina firmata dal dg dell’Asur lo scorso 29 dicembre, figurano anche il parco dell’ex ospedale Muzio Gallo, i negozi affittati nell’immobile-ospedale di via Matteotti, un terreno a Santo Stefano con fabbricato rurale, un terreno di via Annunziata Vecchia, un’area di via Vescovara che il Comune di Osimo vorrebbe acquistare per realizzare un centro sportivo. “Proprio in questi giorni stiamo cercando di definire ogni aspetto della procedura, anche quello relativo al patrimonio immobiliare. Di certo la chiesa passerà con il fabbricato del Ss. Benevnuto e Rocco nel nostro patrimonio” precisa il dg dell’Inrca, Gianni Genga.
L’operazione garantirà benefici ad entrambi gli enti. Se con la cessione del ramo d’azienda l’Inrca infatti aumenterà il suo patrimonio, l’Asur beneficerà dell’operazione alleggerendo i bilanci e risparmiando sulle uscite di cassa, eliminando il costo della spesa del personale, delle manutenzioni, della pressione fiscale sugli immobili e delle forniture energetiche. E’ stato già chiarito che entro fine febbraio l’Inrca subentrerà in quasi tutti i contratti attivati dall’Asur per forniture energetiche del presidio ospedaliero di Osimo. Pertanto il servizio di gestione calore, sottoscritto dall’Asur per il Ss. Benvenuto e Rocco con la CoopService sarà confermato dall’Inrca con una procedura di subentro. Il costo del servizio ammonta a 276.574 euro l’anno (Iva compresa). Il contratto di energia elettrica, per una fornitura annuale di 283.255 euro (Iva compresa al 22%) è stipulato con Hera e l’Inrca subentrerà nel contratto in carico all’Asur nella voltura. La fornitura di gas metano (8.353 euro più Iva l’anno) continuerà ad essere garantita da Astea Energia, così come quella dell’acqua (28.267 euro + Iva annui). Entro fine febbraio l’Inrca comunicherà all’Ufficio Tributi del Comune di Osimo i suoi dati come nuovo proprietario dell’immobile per diventare a tutto gli effetti contribuente Imu.
Tra gli ultimi dettagli da focalizzare, invece, non è ancora stato stabilito se il parco mezzi delle ambulanze saranno trasferiti per l’uso esclusivo del presidio di Osimo e se resteranno come 118 nell’Area vasta 2 per servizi di interesse comune. Da definire anche il futuro del servizio mensa dell’ospedale di Osimo nei rapporti con l’Asur. Oggi la cucina del Ss. Benvenuto e Rocco serve anche l’ospedale di comunità di Castelfidardo, proprio come le apparecchiature elettromedicali della diagnostica di laboratorio del presidio di Osimo attualmente gestiscono anche attività collegate al servizio dell’ospedale di Loreto.
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Per UN OSPEDALE CHE NON C’E’ PIU’, quello di Osimo, il PD regionale , con la complicità del Sindaco Pugnaloni e del PD osimano, ha ceduto all’INRCA, non solo l’ospedale SS Benvenuto e Rocco con tutto il personale e la strumentazione, compresa la TAC acquistata con i risparmi degli osimani, ma anche i seguenti beni immobili:
– La chiesetta dell’ospedale
– I locali ex consultorio di Via Giovanni XXIII
– L’ex ospedale Muzio Gallo di San Paterniano
– Il parco dell’ospedale Muzio Gallo di 6,6 ettari
– Un terreno a Santo Stefano di 7,7 ettari
– Un terreno in Via Annunziata Vecchia
– Un terreno a Campocavallo
– Un terreno in Via Vescovara.
Il Sindaco di Osimo che ha annunciato di voler ampliare gli impianti sportivi in Via Vescovara sarà costretto a riacquistare l’area di Via Vescovara, originariamente di proprietà degli osimani.
Immagino poi che l’INRCA che opera in ambito geriatrico e gerontologico, non avrà alcun interesse ad investire nella manutenzione di un parco come quello dell’ex Ospedale Muzio Gallo, anche perché non rientra nella mission dell’Istituto indirizzata più sulla ricerca medica.
Molto più probabilmente i terreni, compreso il parco di quasi 7 ettari, saranno venduti a privati.
Infatti l’ASUR nel cedere i terreni all’INRCA non ha posto alcun vincolo al nuovo proprietario.
Proprio un bell’affare!
L’unico bene rimasto ancora agli osimani è il terreno di San Sabino acquistato dal Comune di Osimo (amministrazione Niccoli) per la realizzazione dell’ospedale di rete. Per il momento ci sono solo sterpaglie e ammassi di cemento armato, ma chissà se la prossima amministrazione riuscirà ad esaudire il sogno degli osimani? Un ospedale tutto nosto?!
Scusate mi sono partiti.Comunque x la questione dell ospedale :aCHE TRISTEZZA IL MONDO CHE ABBIAMO INTORNO E CHE DECIDE DELLA NOSTRA VITA!!!!