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Sisma, sindaci chiedono un accordo:
«Vogliamo più potere»
Perosino: «Tutta finanziata la Pedemontana»

GLI AMMINISTRATORI dei terremoti del 1997 e del 2016 si sono incontrati per fare un confronto sulle emergenze. Venanzio Ronchetti invoca la Carta di Sassoferrato: «20 anni fa i parlamentari ci aiutavano, oggi vengono solo a fare foto. La ripartenza deve essere affidata a chi conosce il territorio». L'amministratore unico di Quadrilatero: «Entro l'estate inaugureremo la Ancona-Perugia. Per la Fabriano-Muccia ci vorrà più tempo, ci stiamo lavorando»

Il tavolo dei relatori

 

Da sinistra Emanuele Tondi, geologo e sindaco di Monterotondo, Venanzo Ronchetti, ex sindaco di Serravalle, il senatore Luciano Magnalbò e il giornalista Maurizio Verdenelli

 

di Marco Ribechi

Potrebbe chiamarsi la “Carta di Sassoferrato” l’accordo invocato dai sindaci del cratere per avere più poteri per i loro Comuni e per le Regioni. Mentre l’amministratore unico di Quadrilatero annuncia la conclusione del tratto Ancona – Perugia entro l’estate i sindaci pensano di auto organizzarsi per chiedere una legislazione chiara e snella. Venanzo Ronchetti, sindaco di Serravalle durante il terremoto del 1997 oggi torna a invocare maggiore rapidità e buon senso da parte delle istituzioni nazionali. L’occasione è l’incontro promosso da Galliano Crinella, presidente dell’Istituto di studi piceni Bartolo da Sassoferrato, “Le Marche e i terremoti, idee ed esperienze a confronto” che ha visto anche la presentazioni dei due volumi “Una tragedia dimenticata” e “Il ragazzo e l’altopiano” del giornalista Maurizio Verdenelli, per la serata in veste di moderatore. Nello splendido palazzo Oliva di Sassoferrato oltre al sindaco “padrone di casa” Ugo Pesciarelli si sono riuniti alcuni degli amministratori che hanno vissuto il terremoto del 1997 e quello del 2016. Pietro Cecoli, sindaco di Monte Cavallo, Mario Baroni, sindaco di Muccia, Venanzo Ronchetti, ex sindaco di Serravalle del Chienti, Emanuele Tondi, geologo e sindaco di Camporotondo, il senatore Luciano Magnalbò e Guido Perosino amministratore unico di Quadrilatero Marche – Umbria. «Affrontare la ricostruzione in questo modo è molto difficile – spiega Ronchetti – nel ’97 era stata lasciata autonomia ai Comuni che hanno potuto accelerare i tempi e attuare una buona ricostruzione. I parlamentari ci aiutavano, oggi vengono solo a fare le fotografie. Sia la maggioranza che le opposizioni non sono state in grado di sostenerci e ci ritroviamo con una macchina di una lentezza disarmante. Bisogna unirsi, fare gruppo tutti insieme e chiedere al Governo di smettere di ostacolare chi conosce le realtà locali. Devono essere le Regioni a vigilare sulle opere avvalendosi della stretta collaborazione dei sindaci che sono gli unici a conoscere realmente il territorio».

Il sindaco di Monte Cavallo Pietro Cecoli e il sindaco di Muccia Mario Baroni

Una macchina burocratica che avrebbe lo scopo di controllare ma che in realtà non fa altro che ostacolare il processo di ripartenza: «E’ come guidare con il freno a mano tirato – aggiunge Mario Baroni – anche quando alcuni cittadini hanno deciso di arrangiarsi in maniera autonoma, ad esempio comprando a proprie spese delle casette in legno, lo Stato interviene a bloccare tutto. Non si rendono conto che la nostra popolazione è anziana, che molte case sono estremamente isolate e non si possono lasciare senza controlli. Dicono che il terremoto nel maceratese non ha fatto vittime solo perchè non conteggiano tutte le persone morte per la situazione di vita precaria, gente che si era resa conto che non sarebbe mai più rientrata nella propria casa». Se dal lato della politica la situazione appare piuttosto nebulosa a dare buone notizie sul tema viabilità ci pensa Guido Perosino: «Senza dubbio se non ci fosse stata la Quadrilatero l’emergenza sarebbe stata ancora più grande e difficile da affrontare – spiega l’amministratore delegato -. Ora bisogna concludere gli altri tratti. Il primo sarà Ancona – Perugia che vogliamo ultimare per l’inizio dell’estate. Per la Muccia – Fabriano invece ci vorrà più tempo ma di positivo c’è che è già stata tutta finanziata, quindi ci stiamo lavorando».

L’intervento dell’amministratore unico della Quadrilatero Guido Perosino

In arrivo con la Pedemontana delle Marche anche l’atteso collegamento Sassoferrato-Cagli. E se la costruzione delle nuove strade, da un lato ruba inevitabilmente spazio alla natura, dall’altro fa emergere la storia antica della zona, abitata già da millenni. «Durante gli scavi continuiamo a trovare resti archeologici – continua Perosino – per questo abbiamo deciso di fondare Archeolog, una onlus che ha lo scopo di restituire alla comunità lo straordinario patrimonio archeologico rinvenuto nel corso dei lavori». Tra questi i pezzi più famosi sono senza dubbio la fanciulla di Plestia e i carri funebri romani che testimoniano una vitalità fuori dal comune nell’altopiano di Colfiorito. Oggi alcuni di questi reperti, sono nel museo archeologico di Ancona dove dovevano essere restaurati per poi tornare ai luoghi di origine. «Ci piacerebbe riavere i nostri reperti visto che abbiamo pagato per il restauro a cominciare dalla splendida Fanciulla di Plestia ora ad Ancona- conclude Ronchetti -. Invece dopo che sono entrate nelle sale del museo non ne abbiamo saputo più nulla nonostante le continue richieste. Anche questo è un modo per impoverire un territorio già sofferente». Da parte sua, infine, Tondi ha lanciato l’appello per una proroga oltre il 31 prossimo per mettersi in regola con le strutture mobili evitando denunce penali per i terremotati che hanno provveduto in autonomia a dotarsi di un tetto. La richiesta al commissario De Micheli è stata firmata “solo” da 20 categorie professionali e sindaci. «Troppo pochi – sbotta Ronchetti – vent’anni fa eravamo tutti uniti noi sindaci, invece oggi no: cosi risultiamo deboli rispetto al Palazzo».

(foto di Luciano Carletti)

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