Per l’accusa, avrebbe indotto il nonnino che accudiva a firmare una serie di finanziamenti per poi intascarsi i soldi. E ancora, lo avrebbe convinto a vendere un immobile in suo possesso per una cifra irrisoria. I destinatari? Alcuni parenti della presunta manipolatrice, una badante romena di 59 anni, rimasti in patria. Ci sarebbe stata proprio la donna, secondo la procura, dietro i movimenti finanziari sospetti intrapresi dalla vittima, un 81enne residente a Polverigi, tra il 2011 e il 2012. Per la badante, questa mattina si è aperta l’udienza preliminare. L’accusa è circonvenzione di incapace. La donna, però, sembra essere sparita nel nulla. Risulta irrintracciabile dopo la denuncia sporta dai familiari del vecchietto. Proprio per la sua irreperibilità, il gup Paola Moscaroli ha rinviato l’udienza al 27 marzo per capire se dell’indagata, difesa dall’avvocato Giovanni Bonadies, si sono perse veramente le tracce. L’ipotesi è che possa essere tornata in Romania con nelle tasche un il gruzzoletto racimolato con l’inganno. Per la procura, la donna – che accudiva l’anziano – lo avrebbe raggirato in almeno tre occasioni. Per due volte, lo avrebbe indotto a firmare due distinti finanziamenti: uno del valore di 5 mila euro e l’altro di quasi due mila euro. Prestiti che non sarebbero stati in linea con le disponibilità reddituali della vittima. Poi, il vecchietto sarebbe stato convinto a vendere un appartamento ai familiari della badante per 46 mila euro. Un prezzo super scontato rispetto al reale valore di mercato dell’immobile. L’operazione di vendita, secondo quanto emerso, era stata fatta saltare in extremis dai familiari dell’81enne, sospettosi che dietro quel movimento ci fosse la mano della badante.
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