di Agnese Carnevali
(foto Giusy Marinelli)
Moquette immacolata e morbida al passo. Corrimano in pelle. Decori che sembrano arazzi che illustrano le gesta gloriose della storia e della mitologia nordica accompagnano la scalinata che conduce ai diversi ponti. Sky, la nave da crociera di lusso targata Viking Ocean Cruise, è pronta per essere consegnata da Fincantieri al suo armatore Torstein Hagen. Lo sarà giovedì prossimo 26 gennaio, con qualche settimana di anticipo sul calendario. Ma intanto Sky si mostra in tutto il suo splendore nel party dedicato ai workers. A coloro, circa 3 mila persone tra dipendenti dell’Arsenale e delle ditte di subappalto, che con dedizione e professionalità hanno costruito, pezzo dopo pezzo, questo gioiello del mare.
Mentre inizia l’imbarco del personale e delle loro famiglie, la decoratrice del giardino che spunta sotto le scale del ponte principale, sta scegliendo con cura ad una ad una le pietre colorate, le foglie e i fiori da posizionare sul pavimento per creare il disegno desiderato. Un maxi schermo con il dettaglio della prua di un’antica nave vichinga illumina la hall, costringendo a stare con il naso all’insù i visitatori.
Sky è la seconda delle navi Viking costruite dall’Arsenale dorico. È stata varata a marzo dell’anno scorso, sotto un tempo gelido. Presente l’armatore di Bergen che omaggiò il direttore di Fincantieri, Giovanni Stecconi, con uno stoccafisso, segno, disse: “di un antico sodalizio tra Ancona e la Norvegia”. In quella stessa occasione prendeva il largo Sea, la prima delle gemelle Sky costruite in città, mentre la terza, Sun è in lavorazione sempre nel cantiere anconetano. Ma sono sei in tutto le navi commissionate dall’armatore norvegese al gruppo navalmeccanico italiano, tutte circa per 350 milioni. Ed Hagen, con ogni probabilità, sarà di nuovo ad Ancona, che ha frequentato spesso in questi ultimi mesi, accompagnato dalla sua cagnetta Finse, anche giovedì prossimo per ricevere la sua nuova nave.
IL TOUR DELLE MERAVIGLIE INIZIA AL PONTE 1
All’ingresso del ponte 1 ci aspetta Alessandra, una ragazza dello staff, che ci accompagna in questo itinerario delle meraviglie. La prima che si incontra è la sala ristorante privata per le cene importanti dell’armatore e dei suoi ospiti, utilizzata anche come sala conferenze, come dimostra un maxi schermo che, ad un preciso comando, sbuca da dietro un quadro. Al centro troneggia un tavolo in legno massiccio, si pensa di sequoia. Poi il ristorante italiano Manfredi’s dedicato al nome di un caro amico dell’armatore, illuminato da tutte lampade di Murano ed arricchito di scatti del cinema italiano, Matroianni, Sordi e tutti i grandi. Prosegue il tour verso la scuola di cucina, dove, durante le traversate, rinomati chef insegnano ai passeggeri l’arte della tavola. Negli schermi i provetti cuochi possono guardarsi all’opera oppure gettare un’occhiata al di là del vetro per vedere come lavorano le cucine a vista della nave. Poco distante un’altra sala riservata all’armatore ed alla sua famiglia, provvista di cantina vini personale.
È un viaggio tra luci, materiali di altissima qualità e finissimo design. Sky è stata progettata da archistar, tra cui un team di interior design della Smc Design di Londra, e dello studio Rottet di Los Angeles.
LA MAGICA SPA ISPIRATA ALLE AUTENTICHE TRADIZIONI SCANDINAVE
Proseguiamo attraverso la profumeria, la parrucchieria, il salone di bellezza, e poi la spa, dove si affaccia un incantevole camino. In ogni spogliatoio, sauna e Jacuzzi. Poi piscina per la talasso terapia, doccia finlandese in vecchio stile, con il secchio in legno da rovesciarsi addosso per ristabilire la giusta temperatura corporea dopo il caldo della sauna. E ancora steam room e la magnifica swon room. Vera neve fresca racchiusa all’interno di una stanza a vetri, dove, secondo la più autentica tradizione scandinava, rotolarsi dopo il bagno turco. Il ponte 1 termina nella sale trattamento, in solitaria o in coppia.
INTRATTENIMENTO E BOUTIQUE AL PONTE 2
Il ponte 2 è dedicato all’intrattenimento, musica dal vivo, spettacoli, cinema, arte e storia. Lo Star Theatre si amplia nelle grandi occasioni, inglobando anche le due sale di proiezione. Poi boutique e gioielleria, per arrivare al piano bar, al museo vichingo al ristorante principale della nave alla carta.
Saliamo, a bordo dell’ascensore panoramico, che svetta sulla hall della nave, intervallata dalle immagini di una particolarissima carta da parati, dove, tra le canne di bambù fanno capolino i componenti della famiglia Viking.
PISCINA E WINTER GARDEN AL PONTE 3
Sul ponte 3, l’imponente piscina. Vetrate tutt’attorno e un tetto panoramico ed apribile per far entrare, all’occorrenza, il sole e la natura. Poco distante il winter garden dedicato all’intrattenimento soft e al relax, la nota stilistica delle navi da crociera Viking frequentate soprattutto da una clientela adulta e facoltosa. Banditi discoteche, colori e decorazioni eccessivamente sgargianti.
All’estrema prora della nave l’explorer lounge e la cabina armatoriale, top secret agli obiettivi delle macchine fotografiche. E alla fine del ristorante self service, all’esterno, sul tetto della nave, l’Infinity pool, la piscina a cielo aperto con cascata in vetro a creare la sensazione di essere immersi nell’infinito.
LA NOTTE DI ANCONA A BORDO DELLA NAVE E IL PARTY DEI WORKERS
Nella notte di Ancona, brilla il duomo ed i flash dei visitatori ad immortalare il momento. Uno sguardo alla città, prima di affacciarci in alcune delle 465 cabine, che possono ospitare 930 passeggeri, tutte fornite di balcony e tutte rispettose dei parametri delle navi comfort class, poche vibrazioni e pochi rumori, dalle standard alle junior suite, alle corner suite fino alle suite di lusso. Gli alloggi arrivano a 747 con quelli dell’equipaggio, in genere circa 450 persone.
A bordo nella festa dedicata ai workers, si accende l’orgoglio di quanti hanno contribuito alla realizzazione di questo gioiello non solo del design, ma anche della tecnica e dell’ingegneria. I lavoratori con le loro famiglie. I bambini a bocca aperta nell’ascoltare i loro genitori che raccontano i dettagli del loro lavoro. I brindisi. Le donne bengalesi nei loro abiti tradizionali della festa con oro e pendagli, fiere al braccio dei loro mariti, i tanti operai, spesso delle ditte di subappalto, che lavorano alla costruzione delle navi Fincantieri. È l’atmosfera di gioia che ritorna ad animare il cantiere e la città dopo gli anni terribili dello scarico del lavoro e della mancanza del ferro. Sembrano giorni lontani quelli dei scioperi, dei presidi, dei martedì della rabbia, degli striscioni appesi a palazzo del popolo, che hanno scandito gli anni passati, tra i più bui che l’Arsenale e Ancona ricordi. Ora il porto risuona delle voci ridenti e dei rumori del lavoro, del ferro assicurato dal gruppo fino al 2020.
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Grande servizio!!!!!! foto spettacolari!!! bravi!!!!