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Fratelli d’Italia lancia
la sfida a Mancinelli

ANCONA - "La città dei suoi annunci non esiste, noi ascoltiamo i cittadini veri nei loro quartieri" replica Eliantonio. E' già campagna elettorale del 2018, al programma di fine mandato del sindaco, il partito di destra ribatte con una contro-agenda in quattro punti e lancia l'appello a tutto il fronte di opposizione.

Il direttivo di Fdi. Da sinistra, Stefano Benvenuti Gostoli, Angelo Eliantonio, Angelica Lupacchini, Fabrizio Del Gobbo, Carlo Ciccioli

di Emanuele Garofalo

Al voto nel 2018, l’opposizione è pronta a sbarrare il passo al secondo mandato Mancinelli. “La città raccontata dagli annunci del sindaco non esiste, noi ci rivolgiamo ai cittadini veri, andando nei quartieri” spiega il segretario Fdi Angelo Eliantonio. Mentre il Mancinelli ha presentato il suo programma di fine mandato, con gli obiettivi da inseguire nell’ultimo anno di governo e da portare a compimento nella prossima sindacatura, Fratelli d’Italia ribatte punto su punto e propone la sua contro-agenda. Quattro cardini: accessibilità del centro, viabilità e infrastrutture, recupero del patrimonio in disuso, sicurezza. Questa la traccia che il partito porterà in discussione con i cittadini, a partire da febbraio.

“Dal sindaco abbiamo sentito tanti annunci, smentiti dai fatti: per il progetto della Palombella non ci sono i finanziamenti statali, per il Mercato delle Erbe il costo di 2,5 milioni è troppo alto per i privati. Il cantiere dell’Asse nord-sud doveva essere concluso a settembre 2015, invece ancora deve iniziare. Inutile ribadire tutti i fallimenti, noi vogliamo guardare a tutti i cittadini e a tutte le forze politiche alternative a Mancinelli” commenta Eliantonio, lanciando il programma in 4 punti di Fdi. Primo quartiere ad essere incontrato sarà Torrette, ad iniziare dal comitato che hanno dato vita alla petizione contro il progetto del centro commerciale all’ex Centrale del Latte.

“Pergolesi chiuso, Muse ridimensionate, le verifiche sismiche nelle scuole mai fatte. Ap e Comune hanno pure commentato come una buona notizia la bocciatura dell’Uscita Ovest perché, hanno detto, finalmente c’è una certezza. Siamo al paradossale” sbotta Fabrizio Del Gobbo. “Le uniche due cose fatte, piazza Cavour e i lavori della galleria, vanno attribuiti a Gramillano” rincara Del Gobbo. “Sono state create bombe sociali, con immigrati ghettizzati per colpa del lassismo nelle politiche abitative e scolastiche” aggiunge Stefano Benvenuti Gostoli. “Per troppo tempo ci siamo assuefatti alla cattiva amministrazione e quasi non crediamo più nelle potenzialità della nostra città” conclude l’ex consigliere.

Netto il giudizio di Carlo Ciccioli. “Mancinelli ha una deriva legale, si comporta come il presidente di un Cda, ma si è caratterizzata solo per azioni maldestre e gaffe: penso all’arredo urbano del centro, alle mostre di Osimo che hanno attirato 40 mila visitatori, mentre il nostro Caravaggio è arrivato al 10% di quel pubblico. L’Uscita ovest, altro fallimento gestionale“ sottolinea Ciccioli. “Come avvocato, ha risolto con una transazione il contenzioso con l’ex Metro. Peccato che la stessa cosa con Longarini non gli sia riuscita per il piano di ricostruzione. Per tutto questo il nostro giudizio è insufficiente, quando Ancona avrebbe bisogno di prendere un voto alto nella prossima gestione, per non cadere in una fase di declino decennale” avverte Ciccioli.

Mancinelli, sprint di fine mandato “Non mi fermo qui”

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