di Maria Paola Cancellieri
E’ stato riconvocato per giovedì mattina, 26 gennaio, il vertice in Regione per discutere di grande viabilità e sanità per Osimo. L’emergenza terremoto e maltempo aveva costretto il governatore Luca Ceriscioli a rinviare l’appuntamento inizialmente fissato per il 10 gennaio, aggiornandolo prima al 16, poi al 19.
VIABILITA’ E VARIANTE NORD – Di variante nord alla ex Ss 361 si è tornati a parlare ormai da un biennio ad Osimo. Ma mancano ancora diversi tasselli per comporre il mosaico della nuova viabilità di Osimo sull’asse Ancona-Macerata che decongestionerà il centro città. Ci sono da completare le due bretelle di Padiglione che oltre a liberare al traffico la frazione, permetterebbero collegamenti a percorrenza veloce con la Sp 2, la Provinciale Valmusone e realizzerebbero un primo stralcio della variante. Se la Provincia riuscirà a realizzare il tratto già finanziato che congiunge Casette di Rinaldo a Padiglione, il Comune porterà a termine il secondo bypass, quello che collega la nuova sede della Lega del Filo d’oro da via Montefanese a via Linguetta. La ditta che avrebbe dovuto costruirlo ha portato i libri contabili in tribunale. Per il tratto finale della variante nord, il sindaco conta di poter accedere a fondi ministeriali. Collegherà l’area del cimitero maggiore, fino a via Pignocco e via D’Ancona
IL NODO SANITA’ – All’ospedale di Osimo sono rimasti operativi solo pochi reparti, Medicina, Chirurgia, Pneumologia, Radiologia e Pronto Soccorso mentre sono stati attivati molteplici ambulatori nel processo di integrazione con l’Inrca di Ancona. In questo momento è in servizio solo un primario, il dottor Enzo Frati del Pronto soccorso, ma sono agli sgoccioli le procedure di selezione per la nomina dei vertici di Medicina e di Anestesia-Rianimazione. Al sindaco di Osimo sta a cuore anche e sopratutto l’ampliamento strutturale del pronto soccorso in questa fase di grandi cambiamenti che porteranno alla costituzione dell’aziena ospedaliera Inrca-Osimo. “Faremo di tutto per tenere fuori il pronto soccorso di Osimo dal processo di integrazione con l’Inrca di Ancona, almeno in questo momento – dice Simone Pugnaloni- Questo significa che chiederemo a Regione e Asur investimenti per migliorarlo e garantire che la posizione del primario Frati, attuale capo Dipartimento Urgenza Emergenza dell’Area Vasta 2, resti tale. Negli anni che ci separano dall’inaugurazione del nuovo ospedale dell’Aspio di Camerano è fondamentale per Osimo mantenere un pronto soccorso distinto da quello dell’l’Inrca e collegato a quelli dell’area vasta 2, altrimenti si rischia di trasformarlo in pronto soccorso dell’Inrca on tutto quello che potrebbe conseguirne. Questo obiettivo può essere raggiunto con la firma di una convenzione”.
I PROBLEMI DEL PRONTO SOCCORSO – Nel 2016 il pronto soccorso di Osimo, ha registrato 17.114 accessi più altri 2.800 di servizi ambulatoriali, attestandosi quindi sui 20.000 accessi (nel 2015 aveva lambito quota 21.000) per una media mensile di 1400 pazienti visitati (1550 d’estate). Il reparto di prima emergenza del Ss. Benvenuto e Rocco continua ad eccelle anche per i tempi d’attesa che, per un codice verde o bianco nelle giornate eccezionali di super-afflusso, non superano le 2-3 ore e di media 45 minuti per i codici verdi, contro le 6-7 ore medie, in situazione di sovraffollamento, registrate da Torrette. Da anni il Comune di Osimo insiste perché l’Asur dia l’ok al progetto di ampliamento del pronto soccorso che non ha una stanza per i barellati, è autorizzato per attivare 5 posti di ricovero breve ma ne utilizza 4 perché non c’è spazio per il quinto letto e in queste settimane, tra influenza e malanni di stagione, ha riempito anche il corridoio con le barelle dei pazienti. Non ha una camera calda per l’ambulanza e mancano persino gli studi medici: quello in versione mignon del primario è condiviso da tutti i collaboratori. A questo si aggiunge il problema del turn over continuo dei medici che spesso non restano in servizio più di 6 mesi.
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