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Due milioni in più dallo stop ai mutui,
nuove fasce Isee per le mense scolastiche,
investimenti bloccati

FABRIANO - Sono alcune delle misure contenute nel bilancio di previsione pluriennale, illustrato dall'assessore alle Finanze, Francesco Bolzonetti. Il 2019 sarà «tirato», si punta al risparmio con l'efficientamento dei servizi, in particolare l'illuminazione pubblica. Il documento al voto dell'aula il 28 marzo
L'allessore al Bilancio Francesco Bolzonetti

L’allessore al Bilancio Francesco Bolzonetti

 

Comune di Fabriano

 

di Sara Bonfili

Tariffe immutate di Tari, come per le aliquote di Tasi, Irpef, Imu. Questi costi per i cittadini non cambieranno, secondo quanto anticipa l’assessore comunale alle Finanze Francesco Bolzonetti, dopo che la Giunta ha deliberato lo schema di bilancio preventivo pluriennale 2018-2020 che sarà votato in Consiglio il 28 marzo. Aumenteranno però alcuni servizi a domanda individuale.

«Rispetto all’anno passato abbiamo 20mila euro in più, in seguito alle attività di accertamento fiscale, o di controllo delle mancate denunce dei metri quadri della abitazioni. Così possiamo permetterci di non ritoccare le tariffe Tari», dice Bolzonetti. «Le spese correnti − ci mostra uno schema cronologico − invece sono di 21 milioni e dal 2011 ad oggi si sono lentamente ridotte, e con loro gli investimenti».

La Tari rimane immutata, ci sono però alcuni aumenti, già criticati dalle opposizioni, per i servizi a domanda individuale. 

«Un aumento delle tariffe orarie dei parcheggi di piazza Garibaldi, da 0,90 e 1,20, e quello di piazza Miliani da 1,00 a 1,20 euro» (i due parcheggi a pagamento centrali, ndr). «Mentre gli abbonamenti annuali non saranno ritoccati. Poi dei piccoli aumenti per le lampade votive (da 13,80 a 15,58 euro) e i servizi di polizia mortuaria. Sono modifiche che servono per garantire la copertura finanziaria del costo dei servizi, tariffe che confrontate con quelle dei Comuni limitrofi e dalle caratteristiche simili a Fabriano, erano tra le più basse. Per il comune di Fabriano il mantenimento dei servizi a livello ottimale è impegnativo, considerando la vastità del territorio, il numero delle frazioni, e considerando ad esempio eventi eccezionali come la neve di qualche settimana fa che ha impegnato tanti mezzi su tutte le frazioni».

Cambia anche la modulazione del costo della mensa per le scuole dell’infanzia e le primarie, rispetto alle fasce di reddito Isee.

«Sì. Prima le fasce erano quattro, a seconda delle quali i cittadini pagano il servizio di refezione, ora ne è stata istituita una quinta. Da zero a 3mila euro, la fascia è esente dal pagamento del servizio, poi il costo cresce proporzionalmente rispetto ai parametri Isee: da 3mila a 6500; da 6500 a 10mila; da 10mila a 15mila, e anche oltre i 15mila. La terza fascia di reddito avrà una riduzione del costo del servizio, da 29 a 25 euro. Però verrà istituita una quinta fascia di reddito che prima era completamente esclusa, quella oltre i 15mila euro, che pagherà 40 euro mensili lasciando comunque la quota pasto di 3 euro per il primo figlio, 2 euro per il secondo e gratuita per il terzo».

Per il 2018 il Comune può “respirare” ed affrontare delle spese impreviste consistenti come quella della frana nella frazione Collepaganello, grazie alla sospensione dei mutui per via del sisma. A quanto ammonta la misura?

«Circa 2 milioni di euro, ma il bilancio del 2019 è comunque molto tirato, poiché non avendo conferme sulla proroga delle rate dei mutui, concessa fino al 31 dicembre 2018 per i Comuni terremotati, si potrà investire poco. I margini di manovra per il 2019 sono molto risicati, e dovremmo andare a metter mano sui settori della Cultura e del Sociale. Cercheremo di puntare su finanziamenti europei: progetti, bandi, e cioè di investire bene quelle risorse che abbiamo disponibili quest’anno con un avanzo importante di bilancio».

Che tipi di investimenti ha intenzione di fare il Comune?

«Investimenti che generano recupero, a lungo termine, di risorse. Un esempio può essere l’illuminazione pubblica, poiché con una spesa di circa un milione, per la sostituzione o l’istallazione di luci a led, si possono recuperare dalle spese circa 200mila euro ogni anno».

L’avanzo di amministrazione però sarà accertato solo con il rendiconto del 2017, approvato entro il 30 aprile 2018.

«Un bilancio di un Comune non è quello di una società, il Comune si deve muovere sulla base di previsioni di incassi e di spese, alcune voci sono vincolate e non si possono spendere se non in un modo, ecco perché di anno in anno si devono fare degli aggiustamenti. Un esempio di introiti previsti ma non pagati riguarda quanto coperto dai Comuni con il fondo per i crediti di dubbia esigibilità: un cuscinetto importante, che per il 2018 pesa 1,2 milioni e che andrà sottratto dall’avanzo di bilancio».

Il sindaco si era detto positivo sulla possibilità di approvare il bilancio entro dicembre 2017, come mai siamo arrivati a marzo?
«Ci sono i tempi burocratici per la redazione delle proposte tecniche, per la ricezione di tutta la documentazione. La nuova amministrazione doveva essere rodata sui tempi della macchina pubblica: per  cominciare a regionare a bocce ferme si dovrebbe avere tutto il materiale due mesi prima e non sempre è possibile».

Nel piano delle alienazioni, valorizzazioni, acquisizioni, sono incluse nuove acquisizioni?

«Poche, con il fine di migliorare dei servizi, per interventi mirati di interesse generali, come strade o parcheggi».

Non c’è più tra i beni comunali in vendita il famoso cinema Montini, quale destinazione se ne vuole dare?

«Non ci abbiamo ancora pensato. Abbiamo intanto recuperato le chiavi dopo una lunga e annosa questione difficile da risolvere. Comunque sono tanti anni che il cinema è in vendita e non si è mai dichiarato interessato nessuno».

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