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Ospedale di Jesi, M5S:
“Troppe criticità irrisolte”

SANITA' - Dopo l'audizione di ieri in Commissione consiliare Sanità del dg dell'Area Vasta 2, la consigliera regionale Romina Pergolesi e la consigliera comunale Claudia Lancioni ripresenteranno la mozione di sfiducia a Maurizio Bevilacqua nella prossima seduta del Consiglio comunale

L’ospedale Carlo Urbani di Jesi (foto d’archivio)

Il Pronto soccorso del ‘Carlo Urbani’ sarà allargato entro la fine dell’anno per implementare gli attuali 7-8 posti letto disponibili all’Obi e rendere più spaziosa l’area del triage. Nel 2017 gli accessi nel reparto di Medicina d’Urgenza dell’ospedale di Jesi si sono attestati sui 27.837 pazienti (1300 codice rossi, 10.500 codici gialli, 15.000 verdi e 639 codici bianchi). Il reparto di Pneumologia resterà invece Unità semplice (non diventerà complessa) ma sarà potenziato il personale. Sono queste le novità annunciate, con la selezione di nuovi medici e infermieri, dal dg dell’Area Vasta 2, Maurizio Bevilacqua, ieri pomeriggio ospite della Commissione Sanità del Consiglio comunale di Jesi. Fortemente critico il M5S in un comunicato congiunto della consigliera regionale Romina Pergolesi e la consigliera comunale del M5S Jesi Claudia Lancioni, dopo due giorni dedicati ai problemi non risolti dell’ospedale Carlo Urbani di Jesi. Ieri durante la seduta della II Commissione consiliare presso il Comune di Jesi alla quale era stato invitato il direttore generale dell’AV2 e stamattina con un sopralluogo all’ospedale. In entrambe le occasioni, il M5S è tornato ad evidenziare le criticita’ rimaste irrisolte a distanza di un anno dall’ultima seduta di commissione consiliare dedicata all’argomento.

Romina Pergolesi

«Dopo una “sciolinata” di dati, a mio parere nemmeno troppo realistici, che hanno messo in evidenza solo le eccellenze dell’ospedale Carlo urbani di Jesi (umane e tecniche, che nessuno mette in discussione), il Direttore ha girato alla larga dai problemi reali e ben conosciuti del nosocomio cittadino», afferma Claudia Lancioni. «Il dg non ha mai accennato nulla sulle carenze organizzative/gestionali, anzi sulla questione “carenza di personale” ha puntato il dito sulla non partecipazione dei Medici ai bandi di concorso messi in atto dall’Area vasta 2 in questo modo cercando di allontanare da se la responsabilità della precarietà delle dotazioni organiche.», commenta la consigliera regionale Pergolesi. Le domande che pone il M5S, di conseguenza, sono: “perchè molti dei professionisti sanitari cercano di ‘scappare’ dal nostro ospedale? – domandano le due consigliere – Forse per la cattiva gestione? Forse perchè il personale viene solo identificato come un numero di matricola e non come un professionista a disposizione dell’utenza? Gran parte dei quesiti rivolti al direttore dell’Area Vasta sono rimasti inevasi, senza mai arrivare al nocciolo della questione. Sulla situazione della broncopneumologia, sull’affollamento del pronto soccorso, sulla presenza infestante delle zanzare, sulla viabilità interna e sui parcheggi carenti, sulle infiltrazioni d’acqua non c’è stata alcuna riflessione costruttiva e lungimirante, nessun riferimento ad atti concreti ed efficaci e, di fatto, solo una riproposizione di promesse già note quanto disattese”.

Maurizio Bevilacqua, dg dell’Area Vasta 2

E’ per questo motivo che il Movimento 5 Stelle è più che mai intenzionato a ripresentare la mozione di sfiducia al direttore generale Maurizio Bevilacqua a partire dalla prossima seduta del Consiglio comunale di Jesi, “confidando – chiude la nota congiunta- che tutte le forze politiche rappresentative della città convergano su questo tema, lasciando da parte logiche di partito ma mettendo in primo piano la salute dei cittadini Jesini. Non è accettabile che si torni a parlare degli stessi problemi e delle stesse inefficienze dopo anni di discussioni e proposte, non è accettabile che non si sia tentato di raccogliere le idee messe in campo nella scorsa consiliatura, non è accettabile che i cittadini della Vallesina debbano subire scelte discutibili di una direzione poco attenta alla necessità reale dell’utenza. Non è accettabile che la sanità diventi itinerante e che il paziente debba sobbarcarsi parecchi chilometri per riuscire a raggiungere l’ospedale che gli può offrire la specialità medica di cui necessita. L’art 32 della costituzione sancisce che la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite. Noi a questo non rinunciamo e ribadiamo che il Carlo Urbani deve essere l’ospedale di Area Vasta di riferimento”.

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