Nuova indagine della Procura di Ancona su Aerdorica. A finire nel mirino della magistratura questa volta l’ex presidente della società che gestisce l’Aeroporto delle Marche, Giovanni Belluzzi, al quale vengono contestate le ipotesi di reato di turbativa di peculato e turbativa d’asta. Le indagini sono scattate a marzo dell’anno scorso, a seguito dell’azione civile avanzata da Aerdorica e della presentazione di un esposto, poi a settembre la proroga chiesta dal pm Paolo Gubinelli, che ora, scaduti i termini dovrà decidere se archiviare il caso o chiedere il rinvio a giudizio per Belluzzi. Il legale del professore e commercialista, Leonardo Criscuoli, fa sapere: «Belluzzi è tranquillo. Ci sono tanti fronti su cui fare chiarezza».
Giovanni Belluzzi, l’uomo voluto dall’ex governatore delle Marche, Gian Mario Spacca, per risollevale le sorti del Sanzio, già in caduta libera con 40 milioni di debito sulle spalle e dopo lo scandalo Morriale (l’ex direttore generale condannato per peculato) ha guidato lo scalo dal 2013 al 2015. L’accusa del cda subentrato nel 2015, e dei soci che hanno avanzato un’azione civile, sfociata ora nell’indagine penale dopo la presentazione di un esposto dove si faceva il nome del professore, è che non solo la gestione Belluzzi non avrebbe portato ad un miglioramento delle condizioni di Aerdorica, ma anzi ad ulteriore spreco di denaro. Osservazioni che si ritrovano anche nella relazione del ctu nominato dal tribunale per l’istanza di fallimento di Aerdorica. Compensi gonfiati e consulenze sulle quali si sollevano dubbi di conflitto di interesse, le voci citate nella relazione, in particolare la consulenza per 5 mandati alla Helvia Partners Salg rispetto alla quale ora si ipotizzerebbe anche il reato di turbativa d’asta.
Scaduti i termini di proroga delle indagini ora il pm deciderà se archiviare il caso o rinviare a giudizio Belluzzi. Intanto si attende l’esito della richiesta di concordato preventivo avanzata da Aerdorica come exit strategy dall’istanza fallimentare chiesta dalla Procura di Ancona, in un clima sempre più incandescente all’interno dell’azienda.
Incassata la proroga dei termini fino al prossimo giugno, mercoledì 11 aprile tornerà a riunirsi la Commissione d’inchiesta del Consiglio regionale, che in quell’occasione tornerà ad ascoltare i sindacati.
Prossimo appuntamento, l’8 maggio, con l’assemblea dei soci.
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