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Un patrono per la Valdichienti:
sarà intitolata a San Francesco

QUADRILATERO - La strada che unisce Marche e Umbria poterà il nome del Poverello d'Assisi

L’inaugurazione della Valdichienti nel luglio 2016

 

di Maurizio Verdenelli

Se la superstrada Valdichienti ha avuto fino ad oggi un ‘padre’, il laico ex viceministro dell’Economia, il maceratese sen. Mario Baldassarri, da martedì prossimo 2 maggio avrà anche un Santo (esse maiuscola, proto) in paradiso. Addirittura il Patrono d’Italia, il grande San Francesco d’Assisi, la città che allunga la sua ombra protettrice su Foligno avvio (e viceversa terminale) dell’arteria inaugurata da Matteo Renzi il 28 luglio 2016. Non a caso fu proprio Foligno, la sua piazza, il luogo dove si manifestò la prima luce della santità di Francesco, non ancora Poverello, ma figlio del più ricco mercante di tessuti, l’assisano Bernardone, che come la storia ci insegna, non la prese molto bene per il dono che il figlio fece ai poveri di broccati, sete ed in genere tessuti preziosi provenienti dalla Francia.

Un tratto della Quadrilatero

‘Rivincita’, se vogliamo, in chiave di tradizione religiosa se si pensa che proprio in quel fine luglio, ad un mese dal terremoto del Centritalia, l’inaugurazione della ‘maremonti’ fu essenzialmente laica, privata espressamente della benedizione del vescovo di Foligno, sul cui territorio la cerimonia si teneva all’interno della galleria ‘La Palude’.
La Foligno-Civitanova Marche, in attesa (a questo punto, fiduciosa) della rotatoria finale sarà dunque intitolata a San Francesco. Chi meglio di Lui può essere il testimonial di una strada che lega insieme due terre, umbra e marchigiana, da Lui a dorso di mulo interrottamente percorsi? Tanto che molti percorsi suggestivamente si riferiscono al Santo che cercò perfino di convertire a Damietta (nei pressi del Cairo) di convertire il Sultano d’Egitto: Malek Al Kamel. Fu un incontro tra Islam e Cristianesimo, che sarebbe rimasto unico da sette secoli a questi parti tra le due sponde del Mediterraneo, l’attuale martoriato ‘Lago di Tiberiade’ così definito con preveggenza da Giorgio La Pira.

Guido Perosino

La convocazione ufficiale di Anas, che per celebrare il suo 90. anniversario organizza l’evento alle 11, all’interno del teatro Lyrick di Santa Maria degli Angeli (via Gabriele D’Annunzio) non lo dice espressamente, ma lo fa capire piuttosto chiaramente. Intitolando la tavola rotonda alla quale assieme al vertice di Anas partecipano significativamente i governatori di Marche, Luca Ceriscioli ed Umbria, Catiuscia Marini: ‘La Strada di Francesco’. Ad esprimere parere favorevole su un tale impegnativo titolo sarebbero stati chiamati i vescovi dei vari territori tra Marche ed Umbria attraversati dalla strada, tra questi la diocesi di Plestia (retta finché ha vissuto a Chicago dov’era Ausiliario, da monsignor Thaddeus Joseph Jakubowski) e l’altrettanto antica arcidiocesi di Urbisaglia di cui è titolare il prefetto della Casa Pontificia Georg Ganswein, segretario dei due papi: Francesco e Benedetto XVI.
Alla tavola rotonda, coordinata dal direttore del ‘Corriere dell’Umbria, Franco Bechis, con molti frati del Sacro Convento, ci sarà tuttavia un solo vescovo, quello di Assisi: Domenico Sorrentino. Con lui il presidente di Anas, Ennio Cascetta e l’AD Giovanni Vittorio Armani, il sindaco di Assisi; Stefania Proietti; Stefano Brufani docente di Studi Francescani all’università di Perugia e Paolo Desinano già docente di sistemi informativi per il turismo al CST di Assisi.
L’introduzione, in omaggio alla vocazione del teatro, sarà lirica e dunque affidata dalla voce potente di Frate Alessandro. Subito dopo prevista la testimonianza di Frate Ferdinando Campana.
Beato sì mio Signore per sorella superstrada (che ha finalmente unito genti vicine ma sempre separate)…

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